"Libera Chiesa in libero Stato - Roma Capitale d'Italia" di Camillo CavourIn occasione del centocinquantenario dell’unione di Roma all’Italia (20 settembre 1870) la Fondazione Libro Aperto ha pubblicato (a cura di Corrado Sforza Fogliani) tre discorsi di Camillo Cavour, del marzo-aprile 1861, su Libera Chiesa in Libero Stato e su Roma capitale d’Italia. Nella postfazione, Antonio Patuelli fra l’altro scrive che il bolognese Marco Minghetti e il romagnolo (di Russi) Luigi Carlo Farini, che furono i principali collaboratori di Cavour soprattutto nel 1859-60, avevano ben conosciuto ed abitato anche a Roma, dove avevano, per breve periodo, fatto parte anche del Governo dello Stato Romano nel '48, nell'effimera fase in cui fu vigente uno Statuto costituzionale, emanato da Pio IX. D'Azeglio, Cavour e lo Stato costituzionale sardo-piemontese, negli anni Cinquanta, attirarono a Torino il fior fiore degli esuli degli altri Stati pre unitari italiani. Così a Torino si trasferì innanzitutto il romagnolo Luigi Carlo Farini. Cavour, per la seconda guerra d'Indipendenza, volle che si trasferisse a Torino anche il bolognese Marco Minghetti, che gli fu a fianco nel decisivo Ministero degli Esteri che Cavour resse ad interim. Farini scrisse quattro documentatissimi volumi sulla Storia dello Stato Romano (cioè Pontificio) dal 1815 al 1850, uno stimolo alla riflessione sulle vie più concrete ed efficaci per evitare di coltivare altri sogni che si concludessero tragicamente con altre dolorose repressioni e restaurazioni. I tre connessi grandi discorsi di Cavour sui rapporti fra Chiesa e Stato e su Roma Capitale risentirono della collaborazione di Farini e Minghetti. I ragionamenti di Cavour sulle distinzioni fra lo Stato e la Chiesa anticiparono di quasi un secolo le stesse posizioni della Chiesa che, nella seconda metà del Novecento, soprattutto con il Concilio Vaticano II, superò ogni nostalgia per il vecchio potere temporale affermando chiaramente che esso limitava anche la libertà del Magistero spirituale della Chiesa. Il nuovo Concordato del 1984, correggendo radicalmente quello del 1929, abbandonando la concezione di "religione dello Stato", ha recuperato quanto disposto dalla Costituzione della Repubblica e lo spirito di Cavour, Farini e Minghetti e della "legge delle Guarentigie". |
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